Forma abbastanza

Due giorni fa ho fatto 3km a circa 5min di media.
Oggi un quasi-lungo di oltre 13km in poco più di 1h 10min

Potrebbe sembrare poco, ma per come mi sono non-allenato questa estate è invece abbastanza.
Abbastanza per pensare di non essere troppo fuori forma; malgrado il chiletto messo vicino riesco ancora a fare i tempi di questa primavera.

Abbastanza per essere pronto fra 4 settimane e provare a eguagliare il mio personale sulla mezza e poi provare ad abbassarlo in quella della Stellata.

Anche perché intorno a me i nemici stanno aumentando e non vorrei rimanere troppo indietro.



sotto stress

Il problema di uno con l'esaurimento nervoso è che non potete dirgli che ha un esaurimento nervoso, perché questo lo farebbe innervosire ancor di più. Quindi se vi trovate ad aver a che fare con una persona che ha un esaurimento nervoso, dovete far finta che non sia nervoso anche se il suo modo di fare chiaramente nervoso, vi fa innervosire, dovete sempre mantenere un atteggiamento il più calmo possibile per non innervosirlo ulteriormente.

Un bel paradosso. Come se ne esce? Non lo so, anzi non so neanche se c'è un via di uscita.

Però se ad una persona con un esaurimento nervoso non potete dirgli che ha un esaurimento nervoso, potete provare a dirle che la vedete un po' stressata, oppure che vi sembra che qualcuno o qualcosa la stia stressando.

Notate la finezza: non ho detto che la persona è stressata, ma che appare stressata e non ho detto che è stressata, ma che qualcuno o qualcosa la sta stressando. Le cause stressanti devono essere identificate in qualcosa di esterno alla persona stessa, questo perché lei in realtà non è affatto stressata, ma sono le circostanti esterne, ambientali che la stressano. Finezza sottile ma fondamentale, come dirò poi.

Il fatto di essere stressati è nella società qualcosa che viene accettato meglio che non avere un esaurimento nervoso. Come se l'esaurimento nervoso fosse visto come un principio di pazzia, e a nessuno piace considerarsi pazzo.

Però invece l'idea di essere stressati è più accettabile. D'altronde non lo siamo tutti stressati, non viviamo forse una vita di stress, non viviamo una vita frenetica, un fare le cose di corsa senza un attimo di riposo.

E chi sono quelli che vivono più freneticamente o di corsa rispetto a tutti gli altri se non le persone di successo? I manager, gli industriali, i ricchi, tutti quelli che stanno in alto nella scala sociale lavorano 36 ore al giorno, fanno mille cose e arrivano sempre da per tutto e hanno sempre successo. E per questo sono invidiati.

Quindi il fatto che una persona faccia una vita frenetica e stressante vuol dire che sta facendo una vita come i manager di successo e quindi sia, di riflesso, anch egli una persona di successo. E quindi invidiata. Allora ecco che essere stressati è un qualcosa di positivo, un qualcosa da mostrare con fierezza. Come delle cicatrici che attestano il valore in una battaglia fatta e vinta.

Lo stress è una bella cosa, qualcosa di cui vantarsi. Invece l'esaurimento nervoso no.

Chi sono gli esauriti se non i pazzi. I pazzi, quelli che scoppiano all'improvviso e ammazzano i famigliari o sparano a casaccio sulla folla inerme. I pazzi che compiono quelle stragi che i giornali etichettano come le stragi della follia. La follia è pazzia e nessuno si considera pazzo, men che meno un pazzo. Al massimo gli altri sono i pazzi. Io sono una persona normale che ha a che fare con dei pazzi, questi si veri pazzi. E sono proprio questi pazzi, gli altri, che mi stressano e che mi faranno uscire pazzo.

Eccola qui la finezza, pazzo o stressato che sia comunque il problema non è mai interno alla persona stessa, ma è causata dall'ambiente circostante: vita frenetica, troppo lavoro, aver a che fare con altri veramente pazzi o anche semplicemente insopportabili.

Già perché così il problema non è della persona ma degli altri. La persona riconosce che c'è qualcosa che non va, ma questo non dipende da lei, dipende dagli altri, dalla società cattiva, dal mondo pieno di pazzi.

Quindi lei non può farci niente, lei è sana e sta bene, sono gli altri semmai che dovrebbero farsi curare.

Questo non va bene, perché in qualunque malattia il primo passo verso la cura è riconoscere di avere un problema. Finché la persona esaurita non riconosce di essere in uno stato malato, non potrà neanche affrontare un percorso di guarigione. Perché da un esaurimento nervoso si può guarire, ma bisogna curarsi in modo appropriato.

Quindi che fare?

Potete provare a dirgli chiaramente che è esaurita e che ha bisogno di cure, oppure potete provargli a dire che la vedete molto stanca e stressata e che un periodo di riposo gli farebbe bene.

Qualunque sia il vostro approccio, se avete a che fare con una persona con un bel esaurimento nervoso avete la mia solidarietà, ma sappiate che comunque alla fine restano sempre cazzi vostri.

Così come sono cazzi miei

Scarpe da ritirare

Posso dire di avere una certa esperienza. In pochi anni questa sarà forse la decima volta che mi capita e ormai lo capisco subito. I segnali sono eloquenti. Anche queste scarpe da running sono arrivate alla fine delle loro corse.
I segnali come al solito sono chiari.
Iniziano dai talloni. Ai primi passi un dolore sordo e passeggero che indica che stanno sbattendo più duro del solito sull'asfalto.
Poi è la volta dei tendini delle cosce che non reggono più la fatica degli allenamenti.
Ma questi sono tutto sommato segnali lievi che come vengono così scompaiono e spesso faccio finta di niente. Lo so che le scarpe hanno accumulato un bel po' di chilometri ma cerco sempre di rimandare il più possibile il giorno del ritiro.
Ma il segnale che il momento è giunto e non si può più procrastinare lo danno le ginocchia.
Stranamente non ci sono dolori durante la corsa, ma il giorno dopo mi sembra che qualcuno mi abbia dato delle sonore martellate sulle rotule. Ogni passo è un dolore, ogni piegamento è un chiodo battuto sull'osso; e non ho pace neanche se sto fermo.
È il segnale: è venuto il momento di ritirare le scarpe e non usarle mai più per correre.
Quindi anche per le Brooks Defyance 2 del 2009 sono arrivate al capolinea dopo circa 680 chilometri (cifra per difetto).
Certo dispiace, a vederle sembrano ancora nuove. Una lavata, un spazzolata per togliere la polvere e la terra accumulata e tornano belle e lucide come se non avessero in realtà corso tutti quei chilometri.
Anche la suola tutto sommato non mostra grosse evidenze di consumo.
Però è dentro, è li dove non si vede, li, in mezzo tra suola e intersuole, tra i vari strati di materiali sofisticati che si è accumulata tutta la strada fatta. Li, dove la tecnologia sosteneva il piede e ammortizzava i passi, che si è consumata ed è diventata vecchia.
Forse potrebbero durare ancora un po', ma la sola idea di passare un'altra giornata con le ginocchia inchiodate e doloranti mi fa passare la voglia di usarle ancora. Quindi senza troppi rimpianti che andranno a far compagnia a tutte le altre che le hanno precedute.

Per un paio di scarpe che vanno, c'è ne già pronto un altro.

webmaster tools

Questa roba dei WebmasterTools non li ho capiti molto bene.
Sarà che questo sito non ha molto da offrire come creawed o querysearch, però c'è comunque qualcosa che non mi torna.

Boh vedremo come si evolve la cosa, per adesso non credo facciano male