l'anno del dragone

Oggi affrontare il drago è stata dura.
Mi ha sferrato un colpo basso, li dove fa più male.
No, non nelle palle; nell'orgoglio.


Perché al dolore fisico si sopravvive, ci si abitua: il nostro corpo dopo un po' nn da più importanza allo stesso dolore finché di quel dolore nn avverte più nulla. Al dolore fisico ci si fa il callo.

L'orgoglio invece, se colpito bene, quello mi frega.
Pensi di aver fatto qualcosa di bello, ci hai messo tutte le tue energie, ci hai dedicato tutto te stesso, e invece con due parole ti smontano e ti distruggono.
Con due paroline vedi tutto quello che avevi fatto diventare vapore che sfuma via. Tutti i tuoi sforzi divenatno improvvisamente inutili e ti ritrovi senza neanche la forza di reagire.

Come se quello che hai fatto non valesse nulla. Come se quello di cui andavi fiero non valesse più niente, Come se dopo una vittoria sei l'unico che abbia voglia di festeggiare e tutti gli altri se sono andati.
Come se non contassi più niente-

Non hai neanche un nemico contro cui reagire. Neanche un cazzo di niente contro cui sfogarti.
Rimani solo con quel cazzo di castello che adesso vale meno della merda con cui l'hai fatto.

Si, a colpi nell'orgoglio si può anche morire.







fan culo drago di merda, non hai ancora il mio cadavere: te lo devi ancora prendere e nn te lo darò facilmente. Col cazzo che perdo.




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