come il ragno

La libellula ormai aveva deciso di non pensarci più e di dedicarsi ad altro, ma le Moire avevano ordito altre trame e tessuto altri fili.
Così, del tutto inaspettatamente la farfalla era tornata con tutto il suo fascino. Fascino a cui la libellula non riusciva ad essere indifferente.
Non lo era mai stato e mai lo sarebbe stato.
Anche adesso dopo quello che era successo, malgrado tutto il dolore passato non poteva rimanere freddo e distaccato. Il dolore e i brutti ricordi sparivano e agli occhi della libellula rimaneva solo il sorriso e la bellezza della farfalla.
I buoni propositi dei giorni prima, la ferma volontà di non darle un terza occasione non avevano più la fermezza con cui erano stati espressi. Era bastato un movimento leggiadro di quelle ali amorevoli per affievolire la risolutezza della libellula.

Però adesso era diverso. Questa volta la prima mossa era della farfalla e la libellula poteva giocare di risposta, poteva muoversi con una strategia diversa.
Doveva muoversi in modo diverso.
Adesso la sua risposta doveva essere studiata con più attenzione, doveva sfruttare questo momento, forse non aveva buone carte in mano, ma doveva bluffare.
E per bluffare doveva star fermo.
Si questa volta non avrebbe preso nessuna iniziativa. Se è vero che vince chi fugge, allora doveva farsi rincorre. Si questa volta sarebbe toccato alla farfalla uscire allo scoperto e prendere l'iniziativa.
Così come fa il ragno, far si che la farfalla venisse vicino e cadesse nella rete.


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