Professione Referendum 4

Piove. Piove un casino. Piove da una settimana e continuerà a farlo almeno fino a domenica. Piove dopo che ha piovuto tanto anche a Febbraio e a Gennaio.

Piove, ma qualche anno fa non pioveva così tanto.

Forse era il 2006 o il 2007, non ricordo bene, ma allora si parlava di siccità. I telegiornali aprivano con gli inviati in diretta dalle sponde del Po per farci vedere i livelli minimi del fiume. Coraggiosi giornalisti ci facevano vedere come era possibile andare da sponda a sponda camminando sul greto di quello che un tempo fu il grande fiume.

Poi ancora servizi sulla siccità, sugli agricoltori in crisi (1), sul caldo torrido, sul riscaldamento del pianeta (2), sulla mancanza d’acqua.

Proprio l’acqua era al centro di ogni discorso. L’acqua sempre più rara, sempre più preziosa, l’acqua, l’oro azzurro, il petrolio del futuro, le guerre per l’acqua, i bambini africani che muoiono di sete ogni volta che tiro lo sciacquone. L’acqua e con essa gli acquedotti.

Ricordo diversi servizi d’inchiesta giornalistici dove si raccontava lo stato misero degli acquedotti italiani. Vecchi impianti di tubi arrugginiti pieni di buchi che perdono ettolitri di preziosa acqua. Acquedotti che dalla fonte al rubinetto perdevano il 30 o anche il 50% della preziosa acqua. Regioni dove l’acquedotto funzionava a giorni alterni, o per poche ore in pochi giorni o addirittura non funzionava per niente e la gente si approvvigionava dalle auto cisterne in piazza.

Insomma acquedotti messi così male, che quelli dell’antica Roma erano ancora migliori e perfettamente funzionanti.

Ovviamente per questo disastro il colpevole ero lo Stato che non fa nulla, anzi la Pubblica Amministrazione che spreca risorse, meglio le società pubbliche capaci solo di bersi fondi pubblici senza per questo risolvere i problemi.

Una altra triste storia italiana fatta di scandali, cattiva amministrazione, corruzione, mazzette, spartizioni, sprechi e responsabili che non sono responsabili e l’unico che paga e il povero cittadini stufo di questo magna-magna.

Tant’è che Report.Rai3 faceva vedere come in America li gli acquedotti funzionano perché sono gestiti da aziende private, controllate da Authority autoritarie.

Eh in Italia? Perché non si può fare così anche in Italia? Perché non si può lasciare spazio ai privati, campioni di efficienza e risparmio, così che anche in Italia si possa avere degli acquedotti moderni, funzionanti, efficienti e che facciano risparmiare qualcosa alle casse delle PA, sempre a corto di fondi.

Tanto la piazza fu fatta rumoreggiare che si fece proprio così. Dal 2008 le società che gestiscono gli acquedotti devono essere società per azioni dove il capitale pubblico, non può essere superiore al 40%. Forse mi sbaglio ma si fece così perché L’Europa imponeva la privatizzazione dei servizi.

Ah finalmente che bello. Adesso che gli acquedotti sono gestiti dai privati tutto funzionerà alla grande. Basta sprechi, basta perdite, basta tubi arrugginiti e basta bollette troppo care. Finalmente tutti contenti.

Invece no. Non va più bene.

Privatizzare l’acqua? Ma siamo impazziti? E poi starai a vedere che ti privatizzano anche l’aria e solo i ricchi potranno respirare.

No, non va bene è una legge da abolire. Bisogna ritorna al vecchio sistema(3), al vecchio acquedotto, alla vecchia gestione in mano alla Pubblica Amministrazione con tutte le sue contraddizioni di fatta di scandali, cattiva amministrazione, corruzione, mazzette, spartizioni, sprechi e responsabili che non sono responsabili e l’unico che paga e il povero cittadini stufo di questo magna-magna. Stufo ma nostalgico, dopottutto si stava meglio quando si stava peggio, vero?

In tanto piove ancora e di acqua adesso c’è ne tanta e chi se ne frega se nei tubi si perde anche il 50% di prezioso liquido. L’acqua, l’oro azzurro, il petrolio del futuro, le guerre per l’acqua, i bambini africani che muoiono di sete ogni volta che tiro lo sciacquone. Che tanto no ci sono più quelli del Global Warming a ricordarcelo, anche perché col freddo che fa a Maggio voglio vederli a parlare di riscaldamento del pianeta.

Questo per dire che bisogna stare attenti a cosa si chiede perchè si corre il rischio di ottenerlo.



.....

1) Quelli sono in crisi qualunque cosa succeda. Uno si lecca il culo in Germania e loro vanno in crisi

2) Che fine hanno fatto quelli del Global Warming? Da quando gli hanno sbugiardato i numeri e si sono riciclati come Climate Change non si sento più.

3) Che poi non è che sia cambiato granché, solo che nelle municipalizzate sono entrate aziende private, che hanno ripianato un po’ i debiti, fatte delle donazioni ai partito di turno e aspettano il loro turno per un po’ di magna-magna.

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